Welfare

Mc Donald’s? no, mec favela

Qui vivono 125mila abitanti. Più della metà sono sotto i 25 anni. Così la famiglia de Sousa ha avuto un’idea brillante: aprire un fast food, con prodotti del tutto simili...

di Paolo Manzo

U na buona dose di autoironia e tanta voglia di togliersi di dosso lo stigma di essere considerati solo e sempre degli scarti della società. Così si spiega la decisione della famiglia de Sousa di aprire quattro anni fa un fast food a prezzi bassissimi e con prodotti – dalla carne agli hamburger, dalle verdure ai sorbetti – al cento per cento made in Heliópolis, la favela di San Paolo che, con i suoi 125mila abitanti, è la seconda più grande dell?intera America latina. In quanto al nome, per far capire a chi da fuori avesse intenzione di far loro concorrenza che facevano sul serio, i de Sousa hanno puntato, con una scelta presto rivelatasi azzeccatissima, su ?Mec Favela?, con tanto di logo che imita quello del re planetario del fast food di massa, ovvero Mc Donald?s. In men che non si dica ?il regno dell?hamburger? (così recita il sottotitolo dell?insegna) è diventato un vero e proprio punto di riferimento per quel 53% della popolazione di questa favela che ha meno di 25 anni, in base alle statistiche redatte da Unas, attivissima associazione di cittadini di Heliópolis.

«Se sei senza soldi, hai finito lo stipendio all?inizio della seconda settimana del mese e hai quella fame? I tuoi problemi sono finiti! Con appena due reais (75 centesimi di euro, ndr) puoi mangiare una coscia di pollo fritta nel Mec Favela! Vale la pena se a fome nao e pequena!».

È questo uno dei tanti slogan, con tanto di rima baciata, che la famiglia de Sousa ha coniato e con cui riempie le insegne ?fai da te? che espone nella parte alta di Heliópolis, dove ha stabilito il suo esercizio commerciale. Che però, nonostante il successo, continua a non avere un indirizzo: la prefettura di São Paulo infatti continua a considerare illegale (e quindi inesistente) questa parte sud della periferia paulista, compresi i 500 esercizi commerciali di Heliópolis – tra cui un enorme centro fitness – e la quasi totalità delle case. In realtà le compagnie private di telefono, luce e gas hanno intuito la grande possibilità di business che avrebbero fatto con le favelas i cui abitanti, a differenza di quanto credono in molti, pagano le bollette e demograficamente sono in crescita esponenziale.


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